Il blog vuole porre lo sguardo (e l'obiettivo...) sul degrado di cui è vittima la città di Roma. L'attenzione è rivolta in particolare al quartiere Talenti, ma ove possibile saranno pubblicate testimonianze da tutto il territorio.
«..Il degrado eleva la soglia di indifferenza della comunità urbana verso varie forme di devianza, con la conseguenza di produrre il consolidamento di culture criminali»

martedì 27 luglio 2010

Aggiornamenti

Dopo una pausa, a breve il blog riprenderà la sua attività.
Intanto dei rapidi aggiornamenti... proprio rapidissimi, purtroppo.., in quanto al momento non si segnalano miglioramenti sulle situazioni di estrema sporcizia riportate nei post precedenti.. in particolare l'area nei pressi del mercato Sacchetti è ancora nella stessa situazione (anzi è anche peggiorata...), ovvero è ormai una vera e propria piccola discarica abusiva..

sabato 10 luglio 2010

Scempio cartelloni pubblicitari

Nelle foto si può vedere il magnifico panorama che si presenta all'incrocio tra via Fucini e via Bufalotta/Viadotto Gronchi... una vera e propria selva incontrollata di orrendi cartelloni..





venerdì 9 luglio 2010

Dimostrazione pratica e lampante della "teoria del vetro rotto"


Dopo giorni che i resti dello scooter sono rimasti abbandonati lungo via Albertazzi, qualcuno ha pensato bene di accostargli un vecchio televisore...
E' la riprova (ma non ce ne era bisogno) che il degrado innesta un circolo vizioso, se questi rottami non saranno rimossi a breve ne saranno aggiunti degli altri..

giovedì 8 luglio 2010

"Aiuole" (in teoria) all'angolo tra via Sacchetti e via della Cecchina/Bandello

Dopo mesi e mesi finalmente si sono decisi a tagliare l'erba presente in queste aree (parliamo della zona, abbandonata.., accanto al mercato) arrivata ad oltre 1 metro di altezza, e questo è quello che si è trovato... praticamente una piccola discarica abusiva..

Via Albertazzi (Talenti)

Questa è la situazione, sempre, tutti i giorni, del marciapiede di via Albertazzi, frequentatissima strada nei pressi di via Franco Sacchetti... c'è anche uno scooter (o meglio dei resti..) abbandonato.

Degrado e "vetro rotto"

Potrebbe sembrare un problema secondario, trascurabile ma così non è; il degrado urbano è la prima avvisaglia di un qualcosa di più ampio, di un decadimento della convivenza civile.
Se non c'è rispetto verso la 'res pubblica' difficilmente ci potrà essere rispetto verso il prossimo, attenzione a problemi che non siano quelli strettamente legati al proprio orticello, voglia e volontà di migliorare la qualità della vita.

Sporcizia, incuria, abbandono, inquinamento sia atmsoferico che visivo o acustico, totale mancanza del rispetto delle regole base di convivenza, illegalità... sono le principali forme in cui si manifesta il degrado urbano. Responsabili di tutto ciò sono da una parte i cittadini, dall'altra chi amministra e gestisce la città; ma in un certo senso queste 2 parti coincidono, ogni amministratore è anche un cittadino ed ogni abitante dovrebbe salvaguardare il bene pubblico sia tramite i suoi comportamenti virtuosi, sia impegnandosi in prima persona.
Nel 1982, due studiosi americani di politica criminale, Wilson e Kelling, pubblicano un articolo in una rivista specializzata, che per la prima volta enuncia la teoria della finestra rotta [J. Q. Wilson e G. Kelling, Broken windows. The Police of Neighborhood Safety, in «Atlantic Monthly», Marzo 1982, pagg. 29-38]. Secondo questa teoria, «se una finestra di un edificio dismesso viene rotta da qualcuno, e non si provvede a ripararla urgentemente, presto anche tutte le finestre saranno rotte, a un certo punto qualcuno entrerà abusivamente nell’edificio, qualche tempo dopo l’intero palazzo diventerà teatro di comportamenti vandalici».
Cosa c’entrano vetri e finestre con i fenomeni criminali? Secondo Wilson e Kelling, «il degrado urbano indurrebbe nella comunità un senso di abbandono, di mancata attenzione da parte dell’autorità, destinato a facilitare comportamenti devianti. Il degrado eleva la soglia di indifferenza della comunità urbana verso varie forme di devianza, con la conseguenza di produrre il consolidamento di culture criminali» [questa sintesi della teoria del vetro rotto è tratta da: Alessandro De Giorgi, Zero Tolleranza. Strategie e pratiche delle società di controllo, Derive e Approdi, Roma 2000, pag. 106]. Detto in altri termini: per combattere efficacemente la criminalità, occorre contrastare fermamente e in modo capillare i piccoli disordini quotidiani, il degrado, i comportamenti immorali e devianti di lieve entità, o addirittura irrilevanti dal punto di vista penale.